200 anni di Passo dello Stelvio - tour del collezionista di spazzatrici

Le serpentine - si amano o si odiano - oggi ne celebriamo 200 intorno al Passo dello Stelvio, in onore del suo 200° anniversario.
(Testo e foto: Jürgen Theiner)
I 48 tornanti della rampa orientale del Passo dello Stelvio (I), che salgono a quasi 2000 metri di altitudine, sono famosi e unici al mondo. Questo capolavoro è stato inaugurato 200 anni fa dopo soli cinque anni di lavori. La partenza è inizialmente poco spettacolare: una strada dritta attraversa la Val Venosta. Dopo Prad, però, la SS 38 entra nella stretta valle Suldental e costeggia i fianchi selvaggi delle montagne, attraversa le acque grigie dei ghiacciai sul ponte Stilfserbrücke e, pochi chilometri dopo, entra nella curva numero 48, che piega bruscamente a destra e si restringe in modo fastidioso. I graffi sull'asfalto raccontano di autobus che hanno toccato terra, le macchie di benzina scuramente lucide di motociclette cadute, i pezzi arancioni luccicanti di indicatori di direzione rotti.
Camera di tortura per la frizione dei muscoli della mano e del collo
Trafoi, l'ultimo paese sulla strada per il Passo dello Stelvio, passa rapidamente e si apre un bosco scuro. Qui la strada diventa stretta e confusa. C'è ancora tempo per una deviazione verso il luogo di pellegrinaggio delle Tre Fontane, ma più tardi si entra nella camera di tortura per i muscoli delle mani e del collo. Tornanti dopo tornanti, la guida diventa rapidamente impegnativa.

Dalla cima del passo si gode di una vista unica su parte dei 48 famosi tornanti. Un continuo avanti e indietro, distribuito su 20 chilometri e quasi 2000 metri di altitudine. La rampa occidentale dello Stelvio, che scende a Bormio, è più facile da vedere e può essere percorsa in modo più agevole. Per molti è il percorso preferito del Passo dello Stelvio. (Foto: Jürgen Theiner)
Marmotte e gipeti
Il limite degli alberi viene raggiunto a Weisse Knott. L'asfalto a chiazze si alterna ai dossi, i blocchi di cemento si scontrano con il muro a secco vecchio di 200 anni. Le marmotte raccolgono sassi davanti alle ruote, gli avvoltoi barbuti volteggiano maestosi sopra l'azione. La moto si inclina in tutte le direzioni, ma sempre in corrispondenza dell'unico dosso che provoca un'agitazione del telaio. Il collo fa fatica a guardare le curve, c'è poca possibilità di riprendere fiato. Da Franzenshöhe, il monumento stradale si rivela in tutto il suo splendore. È impressionante come siano riusciti a scavare questa strada nella roccia intorno al 1820 e a tenerla aperta tutto l'anno. Ancora e ancora.

Alcuni dei tornanti sono sopraelevati e difficili da vedere. (Foto: Jürgen Theiner)
Detriti e acqua di fusione
La montagna si trasforma in roccia nuda, vomitando macerie. I nevai superano l'estate e rilasciano acqua di fusione sull'asfalto. I chilometri rimanenti dipinti sulla strada annunciano la cima del passo, che sprofonda in una nebbia di bratwurst. Intorno al luna park più alto delle Alpi, edifici colossali e brutti revocano ogni invito a soffermarsi.
34 tornanti scendono verso la Valtellina
34 tornanti scendono in Valtellina. Rocce bizzarramente contorte si ergono nel cielo e liberano cascate impetuose. Dopo una manciata di gallerie e una vista profonda sulla Gola del Braulio, si arriva a Bormio. A Valdidentro si dirama una stradina stretta e poco appariscente. 22 tornanti pianeggianti sembrano poco familiari dopo la cavalcata dello Stelvio. Alla fine della salita si ergono le torri di Fraele, resti di un'antica fortificazione.

Un tempo, attraverso le Scale di Fraele, passava un'importante via commerciale: La "Via Lunga di Venosta" collegava la Valtellina con la Val Müstair. Nel XIV secolo fu costruita una fortificazione all'imbocco della Valle di Fraele - oggi l'alta valle isolata è caratterizzata da due imponenti muri di sbarramento. Oltre 60 masi furono sommersi dalle masse d'acqua arginate. (Foto: Jürgen Theiner)
Lago di Cancano
Il paesaggio sembra incontaminato, ma dopo pochi passi un enorme muro di sbarramento domina il paesaggio. Il lago di Cancano è circondato da sentieri di ghiaia e delimitato alla fine della valle da un altro imponente muro, la Diga di San Giacomo. Fino a questo punto, il percorso contava circa 100 tornanti. Nelle immediate vicinanze, il Gavia è un altro passo da sogno - nel caso in cui in questo tour ci siano più di 200 tornanti.
Il nuovo film sul Passo dello Stelvio
Per l'autore appassionato di moto e il media designer Jürgen Theiner di Laas (Alto Adige), questa strada di valico è una parte importante della sua vita in moto. Insieme al regista e viaggiatore in moto Alex Milz, è andato alla ricerca di indizi, dando vita a un film straordinario: "Il Passo dello Stelvio - Lontano dai tornanti".
Il film va ben oltre le immagini familiari. Mostra una visione calma e profonda delle persone, delle storie e della natura che circondano i tornanti dello Stelvio. Con immagini impressionanti e voci autentiche, il film racconta incontri, ricordi e prospettive che mostrano il passo sotto una nuova luce.
La prima è in programma sabato 4 ottobre 2025, alle ore 19.30, presso la Centro visitatori Aquaprad a Prad am Stilfser Joch.