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Politica: zona di battaglia autostradale

Le autostrade devono essere ampliate in luoghi attualmente molto congestionati. Si tratta di una questione molto controversa in politica e probabilmente si concluderà con un referendum.

Una terza canna per il tunnel del Rosenberg a San Gallo, il tunnel del Reno a Basilea e il tunnel del Fäsenstaub a Sciaffusa, nonché un ampliamento dell'autostrada A1 a nord di Berna (nella foto) da Wankdorf a Kirchberg passando per Grauholz, sono progetti che il Consiglio federale vorrebbe affrontare nella "fase di espansione 2023" per le autostrade. Il Parlamento deve approvare tali piani in pacchetti. Non sorprende che i progetti menzionati abbiano incontrato una forte resistenza. Dopo tutto, lo stato attuale delle cose - ingorghi regolari - fa parte del programma della sinistra/verde: l'obiettivo è convincere gli automobilisti e i motociclisti a passare al trasporto pubblico.

La maggioranza della Commissione dice sì

Il Consiglio nazionale dovrebbe ora discutere (animatamente) la fase di espansione nella sessione estiva. La proposta era già stata oggetto di controversia in sede di commissione preliminare. Questa ha deciso a favore della proposta del Consiglio federale con 14 voti favorevoli, 10 contrari e un'astensione. I progetti di costruzione del costo di circa 4,4 miliardi di franchi sono necessari. I progetti di costruzione, del costo di circa 4,4 miliardi di franchi, sono necessari perché altrimenti, entro il 2040, ci saranno ingorghi regolari su circa il 20% della rete autostradale svizzera. Pour les copains romands: la commissione ha inoltre deciso di anticipare i progetti relativi all'ampliamento Le Vengeron-Coppet-Nyon (911 miliardi di franchi in più) e di non realizzarli nella "fase di ampliamento 2030", come previsto dal Consiglio federale.

Voto altamente probabile

Per inciso, la designazione delle fasi di espansione non dovrebbe portare a conclusioni premature: Ci vorranno decenni e non anni prima che questi progetti di rimozione dei colli di bottiglia vengano realizzati. Se il Parlamento approverà i progetti e il quadro creditizio - e al momento sembra che lo farà - un referendum e il successivo voto popolare sembrano certi come l'Amen in chiesa. E anche se l'espansione descritta sopra "sopravvive" al referendum, ci saranno ancora anni di battaglie in tribunale prima della cerimonia di inaugurazione.

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